di Rossella Catanese e Martina Maria Mele
Abstract:
L’intervento presenta tre studi di caso relativi alle pratiche cinematografiche di registe nei contesti dei laboratori d’artista che si propongono come esponenti di una controcultura mediale in favore delle pratiche analogiche, cioè la canadese Kelly Egan, l’inglese Rosalind Fowler e l’olandese Esther Urlus. Nei film di tutte e tre le registe è la materialità della pellicola che determina i processi visivi; essa viene rivendicata con la finalità di garantire la sopravvivenza dei formati analogici.
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