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FAScinA 2020_Le sperimentali: tra cinema, videoarte e nuovi media

«Poetry is an approach to experience»: sull’influenza contemporanea del cinema di Maya Deren tra film sperimentale e poesia

di Beatrice Seligardi

Abstract:

Una delle categorie entro cui sono state classificate le pellicole di Maya Deren è quella di film poem, termine che è stato utilizzato per sottolineare dapprima il carattere non lineare, non narrativo e non commerciale del cinema d’avanguardia americano del secondo dopoguerra, e successivamente esteso a epoche più recenti, così come ad altri contesti culturali.
All’interno di un incontro dal titolo “Poetry and Film: A Symposium”, tenutosi presso il Cinema 16 a New York il 28 ottobre 1953, Deren, unica donna relatrice, propone una definizione transmediale di “poetic structure”, fondata su una composizione “verticale” a partire da un sentimento, un’emozione o un concetto metafisico, e capace di attagliarsi a varie forme espressive, dal cinema alla letteratura alla coreografica.
Sulla scorta della definizione di Deren e dell’analisi di alcune caratteristiche “poetiche” dei suoi corti per lei stessa paragonabili a “lyric poems”, l’intervento analizza l’influenza della poetica di Deren su alcune opere contemporanee, spaziando dal corto sperimentale di Rebecca Baron e Douglas Goodwin Lossless#2 (2008) – interamente basato sulla compressione digitale di Meshes of the Afternoon di Deren – , al breve documentario sperimentale Maya Deren’s Sink di Barbara Hammer (2011), fino alla raccolta poetica Nostalgia de la acción (2018) di Ana Gorría, in cui ai componimenti direttamente ispirati alla cinematografia di Deren si accompagnano i disegni di Marta Azparren, che appaiono come frame congelati eppure vitali delle pellicole, riproponendo in una nuova forma il complesso rapporto fra azione e momento poetico teorizzato dalla cineasta americana.

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