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FAScinA 2020_Le sperimentali: tra cinema, videoarte e nuovi media

‘Vista Zero’ di Tomaso Binga: alle origini della videoarte in Italia

di Raffaella Perna

Abstract:

Nel settembre del 1972 Tomaso Binga (nome d’arte di Bianca Pucciarelli) realizza la sua prima video performance, Vista Zero, in occasione della VI Rassegna d’Arte Contemporanea “Circuito chiuso-aperto / Video Tape Recording”, presso il Palazzo Comunale di Acireale. Organizzata da Italo Mussa e Francesco Carlo Crispolti, già curatore della sezione “VideObelisco AVR (Art Video Recording)” promossa nel marzo del 1971 dalla Galleria dell’Obelisco di Roma, la mostra di Acireale è considerata un episodio importante, e per molti aspetti pionieristico, nella diffusione della videoarte in Italia. Il contributo analizza il video di Binga, ad oggi disperso, attraverso la raccolta della testimonianza dell’artista, lo studio della documentazione fotografica conservata nel suo archivio, l’esame del coevo dibattito critico, al fine di gettare luce su un’opera lasciata ai margini della storiografia. L’analisi di Vista Zero consente non soltanto di approfondire un capitolo significativo e poco noto del lavoro di Binga, strettamente connesso alla sua attività performativa, ma anche di allargare il quadro della storia delle origini della video arte in Italia, dove la sua esperienza, al pari di quella di altre artiste, è stata sin qui trascurata dagli studi dedicati all’argomento.

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