di Francesca Brignoli

Abstract:
Per Barbara Hammer (1939-2019) l’essere femminista e lesbica è il dato fondante della sperimentazione continua che dalla vita passa al cinema (e viceversa), a cominciare dallo scandaloso Dykeactics (1974) fino a Tender Fictions (1995) e A Horse Is Not a Metaphor (2008). L’esplorazione del proprio specifico (fisico, intellettuale, politico, emotivo, erotico), supportata da robusti studi e approfondimenti teorici, è materia per rappresentare se stessa (rendendosi visibile) e denunciare il reale, mettendo in crisi le costruzioni culturali dominanti. Costantemente richiamando il legame con Maya Deren (cui dedica nel 2010 Maya Deren’s Sink), Hammer elabora un linguaggio cinematografico fatto di assemblaggi visivi e sonori i cui esiti risultano ironicamente aggressivi e poetici – una detournazione queer – specie nella realizzazione di film che compongono una vera e propria controstoria femminista-lesbica: Nitrate kisses (1992), Female Closet (1998), History Lessons (2000).
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