di Chiara Checcaglini

Abstract:
Per le disegnatrici e cartoonist, che tradizionalmente fronteggiano un problema di esclusione sistemica dal settore dei fumetti, Instagram ha assunto il valore di un luogo relativamente libero su cui diffondere le proprie opere. La piattaforma viene usata nei modi più diversi: come tradizionale vetrina per le proprie creazioni, o come parte integrante dell’ideazione delle stesse, attraverso le funzioni specifiche del mezzo, quali le stories o le gallery.
Se temi come l’autodeterminazione, la dissacrazione di stereotipi e comportamenti normativi, l’inclusività e la sorellanza sono al centro delle opere di molte di queste artiste, durante le ondate di attivismo globale come quella antirazzista attuale emerge un ulteriore elemento comune: attraverso lo sfruttamento della natura pubblica dell’esposizione su Instagram, il disegno diventa veicolo ancora più esplicito di un posizionamento politico.
Questo intervento esplora alcuni casi significativi di disegnatrici i cui lavori su Instagram sono caratterizzati dalla messa in forma illustrata di discorsi femministi e del supporto alle lotte politiche. Instagram si configura come mezzo ideale di disseminazione di queste prese di parola illustrate, tanto più in un momento in cui lo spostamento fisico e l’aggregazione sono più limitate.
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