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FAScinA 2020_Le sperimentali: tra cinema, videoarte e nuovi media

Barbara Hammer. Visività poetico-politica

di Pia Brancadori

Abstract:

Pioniera di un cinema sperimentale focalizzato sulla emersione videonarrativa femminista del corpo lesbico dai primi anni ’70, ha realizzato una imponente mole di narrazioni a partire da sé e oltre il “closet”; riconosciuta in ambiti internazionali per il suo singolare lavoro nel cinema sperimentale in forma poetico/politica attraverso i corpi, in ricerca nei linguaggi visivi, nelle narrazioni  di esistenze e di storie e nei punti di visione. 

Sin dai suoi primi film delinea le sue produzioni attraverso l’esplorazione dei corpi, delle coscienze e delle convivenze, della sessualità e del piacere femminile libero, visto e mostrato in forma gioiosa: terra incognita nella geografia del cinema fino a lei!
I lavori esaminati sono due, orientati alle narrative sur_reali e le semiosi potenti degli immaginari, in forme audio video sonoro che condensano matericità di esistenze e sensi: LOVER/OTHER, Claude Cahun & Marcel Moore (USA, 2005, 50’) e MAYA DEREN’S SINK (USA, 29’, 2001). 

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